Tournée Estiva 2017, la presentazione degli stadi americani

La Juventus, fresca di un nuovo logo e una nuova “identità visiva”, vola sull’altro lato dell’Oceano Atlantico per una tournée estiva che le farà attraversare tre città degli Stati Uniti – e altrettanti stadi – nel giro di 8 giorni.

Vediamo qui di seguito qualcosa in più del programma di amichevoli che attendono i bianconeri e, soprattutto, degli stadi in cui la squadra andrà a giocare – eccezionali esempi di impiantistica sportiva contemporanea, non così abituati a ospitare partite di calcio.

 

22 luglio 2017

MetLife Stadium (New York), vs Barcellona

 

Si partirà dallo stupendo MetLife Stadium di East Rutherford, a ovest di New York, all’interno del complesso sportivo di Meadowland. Casa di due franchigie di football americano dell’NFL, i Giants e i Jets, il MetLife Stadium – inaugurato nel 2010 – è (al momento) lo stadio più costoso di sempre, 1.6 miliardi di $ per la sua costruzione, durata meno di tre anni.

 

Ha un terreno di gioco in erba artificiale, del modello FieldTurf, con un fondo in sabbia e terra che migliora l’impatto dei giocatori, invece del classico fondo in sola gomma.

 

Gli 82.500 posti sono suddivisi su tre anelli di gradinata con un grado di pendenza che aumenta andando verso l’alto. Sprovvisto di copertura (a cui si rinunciò per ragioni economiche) è rivestito esternamente da una serie di listelli in alluminio che ricreano un effetto “veneziana” attorno all’impianto.

 

 

SONY DSC

 

 

26 luglio

Hard Rock Stadium (Miami), vs PSG

 

Da New York alla Florida, con Juve-PSG del 26 luglio all’Hard Rock Stadium di Miami. Inaugurato nel 1987 per i Dolphins di football americano, aveva un campo da gioco più largo del normale per poter essere facilmente adattabile a calcio e baseball. Dopo le recenti ristrutturazioni lo stadio è migliorato nella tecnologia e nella disposizione di alcuni settori di gradinata (nuove file più vicine al campo di gioco) ma, soprattutto, ha visto l’aggiunta della copertura fino ad allora mancante.

 

Il nuovo tetto, dalla forma piatta e squadrata, è in membrana semitrasparente ed è sostenuto da quattro pennoni agli angoli dello stadio, che segnano in modo nuovo l’intero profilo dello stadio. La capienza è di circa 63.000 posti e lo stadio è già stato selezionato per ospitare il 54° SuperBowl, nel 2020.

 

All’esterno dello stadio c’è anche un parcheggio esclusivamente dedicato agli autisti Uber. All’interno dell’impianto, invece, vengono ospitati 20 murales artistici a rotazione, e lo stadio è considerabile la più grande galleria d’arte di strada in versione indoor.

 

 

Miami Dolphins’ home to be named Hard Rock Stadium in Miami Gardens, Florida on August 17, 2016. (Allen Eyestone / The Palm Beach Post)

 

 

30 luglio

Gillette Stadium (Boston), vs Roma

 

Il 30 luglio la Juve concluderà la tourneé americana, affrontando la Roma al Gillette Stadium di Foxborough (cittadina a 30km a sud di Boston). Altro gigante preso in prestito dal football americano (66.000 posti), lo stadio dei Patriots è anche la casa dei New England Revolution, squadra locale che milita in MLS.

 

Si trova sul luogo del vecchio Foxboro Stadium (con cui condivide la stessa forma di base) ed è stato inaugurato nel 2002. Ha tre anelli di gradinata, aperti su uno dei due lati corti dove si trova una torre alta 12 piani a rappresentare un faro marittimo – come i tanti che si trovano lungo le coste del New England. Ogni seggiolino è orientato verso il centro del campo, garantendo il perfetto punto di vista da qualunque posto dello stadio.

 

All’interno dello stadio ci sono 500 punti ristoro (di cui 128 con concessione fissa) oltre a negozi e, addirittura, un cinema e una sala bowling!

 

La Juve giocò qui nell’estate del 2003, pareggiando 2-2 in amichevole contro il Barcellona (doppietta di Saviola, gol di Di Vaio e Miccoli), mentre i Patriots vantano una striscia di partite con il “tutto esaurito” senza interruzioni – iniziata nel 1994 quando si era ancora al Foxboro Stadium e arrivata finora a 231 gare consecutive.

 

 

 

 

(Antonio Cunazza – Archistadia.it)