I funerali organizzati anzitempo dagli altri non ci sono mai piaciuti e così la settimana in cui la crisi divampa, la formazione la fa Ronaldo, Sarri si picchia con Pjanic, Dybala sbaglia i rigori decisivi e così via finisce con uno 0-2 a Bologna in favore di una buona Juve, reti di Paulo e Cristiano, tante occasioni sprecate e partita intensa fino alla fine, anche grazie ai rivali che non mollano mai anche se non si avvicinano al gol.
E io vorrei scrivere dell’importanza di questa vittoria per Sarri, per Bernardeschi che dopo un periodo difficile stavolta avrebbe meritato anche il gol, per Bonucci e de Ligt sempre più sicuri, per Cristiano sbloccato, Dybala splendido e soprattutto per i tre punti pesanti.
O magari, al contrario, di quanto questa vittoria si potrebbe rivelare effimera se già venerdì, e poi martedì, non si darà continuità a questo spartito, in cui la Juve è compatta, va sopra, raddoppia e continua ad attaccare, fino all’inevitabile ritorno degli avversari, perché siamo forti ma in campo non ci andiamo solo noi.
Insomma i temi sarebbero davvero tanti, quando i funerali sono un po’ affrettati è sempre così, ma su Juventibus i temi calcistici sono sempre sviscerati bene e a me rimane sempre il marcio.
E il marcio si fa trovare bello pronto, già in forma campionato, perché alla fine di una partita bella e intensa, dopo tre mesi e mezzo senza campionato, riecco già in tutto il suo splendore quel mediocre contesto moviolaro che conosciamo già e fa lagnare in coro il solito giornalista ultrà che finge di non esserlo, quell’altro con 3-4 tweet al giorno da anni contro la Juve e una rubrica conquistata così sul campo sul Fatto Quotidiano, il vicedirettore di Raisport che riprende da dove aveva lasciato prima della sbornia in Coppa Italia, cioè da un tweet velenoso sull’arbitro e la Juve, ecco l’articolo di Repubblica in cui amareggiati scrivono che nulla è cambiato (l’arbitro cornuto, si intende), ecco le due domande di Sky (dove i toni sono sempre enormemente più civili e sportivi che altrove) e alla fine la risposta dell’uomo di campo, Mihajlovic, che spazza via questa roba e risponde elogiando l’arbitro e rammaricandosi anzi che certi arbitri “seri” arrivino solo quando ci sono di mezzo i bianconeri.
Tre mesi e mezzo dopo, la regola non cambia: se vince la Juve, il calcio sparisce dai commenti. Lasciamo perdere i tragicomici appelli a uscirne migliori: qui non c’era alcuna voglia di calcio, da parte di chi la ostentava. C’era voglia di riaprire con le moviolate e le allusioni di quinta categoria.
E sia chiaro, l’auspicio è che venerdì, martedì e pure la volta dopo vada ancora così. Tre punti e mille veleni. Il problema, lo sappiamo bene, è quando Varriale e compagni, nei loro brillanti tweet post partita, agli arbitri non dedicano nemmeno un cenno.
Perché quel giorno il calcio è pulito, noi siamo un po’ meno cattivi e più simpatici, ma in classifica ci hanno appena ripreso tre punti.
Il Maestro Massimo Zampini.