Khedira, Ronaldo e Emre Can firmano il rotondo successo sugli emiliani
In un solo pomeriggio la Juve ritrova il successo, la difesa blindata e il vantaggio di undici punti sul Napoli. Contro il Sassuolo i bianconeri appaino cinici e cattivi e controllano senza fatica il match rischiando solo quando commettono qualche leggerezza. Soprattutto danno l’impressione di essere in netta crescita rispetto alle ultime uscite e questo è il miglior segnale possibile, in vista dei prossimi, caldissimi impegni.
TRE BRIVIDI, POI KHEDIRA
Il Sassuolo parte bene a dire il vero e dopo un solo minuto piazza una ripartenza velenosa, che si conclude con il sinistro di Sensi sopra l’incrocio. La seconda potrebbe essere letale, perché su un passaggio per linee orizzontali di Pjanic, Rugani si fa anticipare da Djuricic, che punta l’area e cerca di saltare Szczesny in dribbling, ma il portiere riesce a toccare il pallone e a sventare la minaccia. Non è il solo intervento cui è chiamato il polacco che, al quarto d’ora, vola per togliere dall’angolino il destro di Locatelli. Al terzo pericolo corso la Juve si rianima e, non appena accelera, cambia il corso della gara: Ronaldo intercetta un rinvio di Consigli e spara una sventola che il portiere neroverde respinge sui piedi di Khedira. La porta è sguarnita e toccare in rete è un gioco da ragazzi. Il tedesco potrebbe anche raddoppiare nel finale di tempo, quando Bernardeschi, dopo essersi visto respingere un violento sinistro dal limite, lo serve con un cross perfetto. Lo stacco di testa è puntuale, ma la mira sbagliata.
CR7 INCORNA IL RADDOPPIO
E sbagliata, di poco, è anche quella di Rugani in avvio di ripresa. La Juve sembra più pimpante e con Bernardeschi in versione rifinitore va vicino al raddoppio con due azioni identiche: prima il suggerimento dell’ex viola per il taglio di Mandzukic è troppo lungo, poi è perfetto quello per Ronaldo, ma il portoghese è in fuorigioco. Dall’altra parte è un’uscita un po’ eccessiva di Szczesny, che si porta fino a centrocampo per intervenire su un rilancio degli emiliani, a regalare a Berardi la possibilità di calciare verso la porta sguarnita e tutto lo stadio osserva i l pallone rotolare indisturbato verso i pali, fino a perdersi sul fondo. È comunque la Juve ad avere le occasioni migliori, specie quando Ronaldo allarga il raggio di azione sulla fascia: dal suo piede parte il traversone che Mandzukic trasforma in un assist per Khedira e Bernardeschi, entrambi in ritardo all’appuntamento con il pallone. Poco dopo il croato fa da sponda anche per De Sciglio, che dal limite spara un rasoterra a lato, ma il raddoppio comunque è nell’aria. E arriva quando Ronaldo stacca con un terzo tempo da cestista sull’angolo calciato da Pjanic e infila di testa alle spalle di Consigli il suo ventesimo gol stagionale.
LA CHIUDE EMRE CAN
La partita è già virtualmente chiusa, ma trova il sigillo definitivo a quattro minuti dalla fine, quando Dybala e Emre Can, entrati da poco per Bernardeschi e Matuidi, confezionano con Ronaldo un’azione da manuale: l’argentino imposta, il portoghese rifinisce, il tedesco conclude. Tre tocchi, tre gol, tre punti. Quando si dice “numero perfetto”…
SASSUOLO-JUVENTUS 0-3
RETI: Khedira 24′ pt, Ronaldo 25′ st, Emre Can 41′ st
SASSUOLO
Consigli; Lirola, Magnani, Peluso, Rogerio; Bourabia (34′ st
Magnanelli), Sensi, Locatelli; Berardi, Babacar (14′ st Boga), Djuricic
(11′ st Matri)
A disposizione: Satalino, Adjapong, Ferrari, Lemos, Demiral, Scamacca, Di Francesco, Brignola, Odgaard
Allenatore: De Zerbi
JUVENTUS
Szczesny; De Sciglio, Rugani, Caceres, Alex Sandro;
Khedira (22′ st Bentancur), Pjanic, Matuidi (40′ st Emre Can);
Bernardeschi (38′ st Dybala), Mandzukic, Ronaldo
A disposizione: Perin, Pinsoglio, Cancelo, Barzagli, Spinazzola, Kean
Allenatore: Allegri
ARBITRO: Mazzoleni
ASSISTENTI: Passeri, Galetto
QUARTO UFFICIALE: Dionisi
VAR: Maresca, Peretti
AMMONITI: 6′ pt Pjanic, 27′ pt Alex Sandro, 30′ pt Magnani, 38′ pt Bourabia, 49′ st Lirola
Sassuolo-Juventus 0-3: la semplicità è bianconera
Un quarto d’ora di disordine in casa del Sassuolo, coda velenosa di quel 3-3 interno col Parma dello scorso turno, giusto il tempo di assestarsi mentalmente e fisicamente, e la Juventus stasera ha risistemato quello che c’era da risistemare: bim-bum-bam ai neroverdi di Carnevali, l’ultimo dei fenomeni a caccia di luce riflessa nelle ore prepartita del match contro la migliore squadra d’Italia, Napoli che rallenta a Firenze (e no, stavolta pare non c’entrino niente le misteriose scomparse in albergo, roba che ad altri è andata di traverso anche a Manchester più o meno in questi stessi minuti), e +11 sulla prima inseguitrice a dieci giorni dalla sfida d’andata degli ottavi di finale di Champions in casa dell’Atletico Madrid.
Le tante tirate d’orecchie mai risparmiate al mister questa volta non trovano particolare sfogo, anzi: la fase difensiva è tosta, eccezion fatta per le due disattenzioni di Caceres-Pjanic sullo 0-0 e di Szczesny sullo 0-1, che sono situazioni più da singoli che di squadra appunto, e in attacco si parte quasi sempre con un gol di vantaggio. La firma è, anche se non la si vede chiara, quella di Cristiano Ronaldo: segna Khedira, che poteva farne un altro paio almeno, ma è CR7 che fa tutto recuperando e mettendo in difficoltà Consigli. Poi segna anche, poi mette in porta Emre Can. Che tutto ciò siano solo prove generali per quello che sarà da qui in avanti.
Ultime note di merito a Mario Mandzukic, anche lui sul banco degli imputati appena 90 minuti fa: è banale dire che è il suo atteggiamento in campo a dare libero sfogo ai compagni di reparto, Ronaldo in primis, ma un equilibratore come il croato è fra le armi di questa squadra che oggi ancora aspetta Paulo Dybala. La Joya, stasera in campo poco più di dieci minuti, ha fatto vedere quanta voglia ha e quanto potrebbe dare se trovasse continuità e fiducia: sta arrivando la fase calda, quella decisiva, è l’ora di aggiungere una firma d’autore a questa stagione.
Fabio Giambò.