Un 3-3 a Seul per chiudere il tour

Gara divertente e spettacolare quella contro il Team K-League. In gol per i bianconeri Muratore, Matuidi e Pereira

Si chiude in Corea, con un pareggio ricco di gol e divertimento, la tournée asiatica della Juventus.  La sfida contro il Team K-League, selezione dei migliori giocatori del campionato della Corea del inizia con un po’ di ritardo, a causa del traffico che complica l’arrivo dei bianconeri allo stadio, ma i 66.000 spettatori che affollano il World Cup Stadium Seoul vengono ripagati da un match scoppiettante, fin dai primi istanti di gara.

BOTTA E RISPOSTA

Passano solo sette minuti e la squadra locale si porta in vantaggio, con un gran gol di Osmar che fa partire un fendente dal limite, che si insacca sotto l’incrocio.

Due giri di lancette e la Juve pareggia con una splendida azione sull’asse Mandzukic-Higuain-Muratore: il diagonale da destra del centrocampista dell’Under 23 è perfetto, e non lascia scampo a Hyeonwoo. La Juve non molla e cerca il vantaggio: ci prova al 15’ Pjanic, ma la sua conclusione da posizione defilata trova l’opposizione dell’estremo difensore coreano.
I padroni di casa corrono che è un piacere e la Juve a volte è costretta a difendersi bassa, nonostante i dettami di Sarri. Quando i bianconeri ripartono però sono rapidissimi e anche una volta perso il pallone, il tentativo di recuperarlo subito per mantenere il baricentro alto è evidente. CESINHA ALLO SCADERE

La gara è divertente e se Beruatto sfiora il gol con un rasoterra dal limite, Cesinha centra in pieno volto Rugani con una conclusione all’apparenza temibile. Il difensore bianconero prova a “vendicarsi” arrivando a deviare nell’area piccola un traversone di Pjanic, ma il tocco sorvola la traversa, ma è invece il brasiliano a colpire nel finale di tempo incrociando il destro da ottima posizione e superando l’incolpevole Pinsoglio, entrato al posto di Szczesny. I COREANI COLPISCONO ANCORA

Sarri inizia la ripresa senza sostituzioni, mentre lil Team K-League opera otto cambi e le forze fresche in campo premiano i coreani che già al 5′ colpiscono ancora, con il nuovo entrato Taggart che arriva per primo su un rimpallo in area e spara un destro teso e angolato sul quale Pinsoglio non può arrivare. Muratore cerca di nuovo di rispondere immediatamente, ma questa volta il suo rasoterra è meno potente e Bumkeun può bloccare a terra. I cambi bianconeri arrivano al quarto d’ora: Rabiot, dentro al posto di Pjanic, va in cabina di regia, mentre Matuidi e Bonucci rilevano Emre Can e Rugani e Buffon entra per Pinsoglio, accompagnato dall’ovazione dello stadio. La formazione di Mrais insiste però e Jinya sfiora il palo di testa, quindi Wanderson, pescato ottimamente da Cesinha, impegna Buffon con una sventola di sinistro.

MATUIDI ACCORCIA LE DISTANZE

La Juve inizia a rivedersi intorno al 20′ con Higuain, che compie una pregevole torsione per sparare il sinistro dal limite, senza però centrare la porta, quindi un traversone di Cancelo complica la vita a Bumkeun, che anticipa Mandzukic non senza qualche difficoltà. Ci prova anche Rabiot, con un sinistro dal limite deviato in angolo, ma i coreani non stanno a guardare: l’ennesimo scambio tra Cesinha e Wanderson porta quest’ultimo ancora al tiro, bloccato da Buffon, poi è Taggart a concludere una ripartenza mettendo a lato di un soffio. La gara continua a essere piacevole e Mavididi, complice una deviazione, costringe Bumkeun a un colpo di reni per alzare il suo tentativo sulla traversa. Pochi minuti e i bianconeri accorciano le distanze con Matuidi, che si inserisce perfettamente in area per deviare di testa il cross di Bernardeschi e riaprire il match. PEREIRA, CHE GOL!

La Juve ora vuole il pareggio e se Bernardeschi ci va vicino con un siluro dal limite respinto da Bumkeun, Pereira lo ottiene: l’Under 23 chiude un larghissimo triangolo con Mandzukic, riceve in area, salta Jooho, anticipa l’uscita di Bumkeun e infila un’autentica prodezza che chiude i conti e il tour asiatico dei bianconeri. Ora si torna a Torino, si torna a lavorare al JTC e a preparare tra le mura amiche la nuova, imminente stagione.

TEAM K-LEAGUE-JUVENTUS 3-3

RETI: Osmar 7′ pt, Muratore 9′ pt, Cesinha 45′ pt  Taggart 5′ st Matuidi 33′ st, Pereira 36′ st

TEAM K-LEAGUE

Hyeonwoo (1′ st Bumkeun); Hongchul (1′ st Jinya ), Valentinos, Youngsun (1′ st Kwangseon), Yong (1′ st Jooho); Osmar (20′ st Illok), Bitgaram (1′ st Mix), Bokyung (1′ st Chuyoung); Cesinha, Donggook  (1′ st Taggart), Eder (1′ st Wanderson)
Allenatore: Morais

JUVENTUS

Szczesny (39′ pt Pinsoglio, 15′ st Buffon); Cancelo (39′ st Di Pardo), de Ligt, Rugani (15′ st Bonucci), Beruatto (20′ st Coccolo); Emre Can (15′ st Rabiot), Pjanic (15′ st Matuidi), Muratore (27′ st Pereira); Bernardeschi, Higuain (25′ st Mavididi), Mandzukic
A disposizione: Buffon, Touré, Kastanos, Frederiksen, Ronaldo
Allenatore: Sarri

AMMONITI: 40′ pt Cancelo, 42′ pt  Bitgaram

Juventus-KTeam 3-3 – Work in Progress

Terza amichevole del Jeep Tour per la Juventus: si gioca a Seul contro il K-Team, una selezione di giocatori del campionato coreano. Lo stadio è gremito e i 66 mila spettatori hanno aspettato in ordine che la Juve arrivasse alla stadio, con ritardo di un’ora, pare a causa traffico.

Formazione con inserto di due U23, Beruatto e Muratore, nel 4-3-3 di Sarri; De Ligt e Rugani sono la coppia centrale, Cancelo a destra e Beruatto a sinistra, Pjanic davanti alla difesa, Emre Can e Muratore mezz’ali e tridente con Higuain in mezzo all’area, Mandzukic a sinistra e Bernardeschi a destra.

La selezione coreana è ovviamente povera di schemi ma con individualità di buona tecnica: al 7’ Higuain perde un pallone nel cerchio di centrocampo e Osmar si invola, facendo partire un missile dai 35 metri: Juve sotto di un gol, ma si recupera subito con una bellissima trama Pjanic, Mandzukic, Higuain che serve Muratore: il ragazzo non sbaglia, 1-1.

La Juve ha buone trame nella parte centrale del campo e spesso mette 4 o 5 giocatori a ridosso dell’area in pressing, nella famosa “difesa alta” propugnata da Maurizio Sarri. Al 42’ si vede un buono schema su punizione (Bernardeschi, Mandzukic, Rugani), ma la produzione offensiva è povera.

Al fine primo tempo Cesinha si fa trovare fra i due centrali della Juve (Del Ligt in ritardo) e supera Pinsoglio (subentrato a Szczesny).

Nel secondo tempo, Sarri manda in campo gli stessi 11, ma si spegne la luce. Al 48’ Taggart porta la selezione coreana sul 3-1 con un’azione insistita in area, ma è il nostro centrocampo a non funzionare più: Pjanic è affaticato, Can gira a vuoto, ci sono poche idee.

Sarri rivoluziona la squadra facendo entrare Buffon, Bonucci, Rabiot e Matuidi, e l’asse Bonucci-Rabiot ridà un po’ di idee ai bianconeri; con i successivi innesti di Pereira e Mavididi la Juve ricomincia a giocare e a divertirsi e produce parecchio, almeno 4 o 5 occasioni, oltre ai due gol che pareggiano la partita: Matuidi (di schiena) al 77’ (assist di Bernardeschi) e azione personale di Pereira all’81’.

Una partita-esibizione orfana di un pur acclamatissimo CR7, con pochi elementi nuovi e qualche preoccupazione di troppo: c’è molto da lavorare ancora e chissà cosa avrà scritto Mr. Sarri nei numerosi appunti presi durante il match.