«E’ molto importante: è un Derby, e per noi vale lo Scudetto, quindi dobbiamo assolutamente portare a casa un risultato positivo»: è un’analisi molto chiara, quella che mister Massimiliano Allegri fa in conferenza stampa, alla vigilia di Juventus-Torino, la stracittadina che potrebbe rivelarsi decisiva per la vittoria del campionato.
OSTACOLO TORINO
«Atalanta, Monaco e Torino sono tre squadre che giocano in modo abbastanza simile, con giocatori dalle caratteristiche simili. Sfruttano molto le verticalizzazioni, hanno grande velocità e buona tecnica davanti. Sarà una partita molto difficile: il Toro è in buona condizione, ha tanti giovani di qualità, e giocherà una partita aggressiva, come è nel DNA di un bravo allenatore come Mihajlovic, ma noi dobbiamo controbattere e fare risultato. Il Torino farà una partita “maschia” ma noi saremo alla pari sotto quell’aspetto: abbiamo grande rispetto di tutte le squadre che andiamo ad affrontare, e lo dimostra il fatto che siamo in testa al campionato non per gli scontri vinti ma per i risultati contro le squadre dalla zona Uefa in giù.».
NEL TORINO, IL CAPOCANNONIERE DEL CAMPIONATO: ANDREA BELOTTI
«Belotti è un ragazzo giovane, che è cresciuto molto negli ultimi anni: ha qualità straordinarie e lo dimostrano i numeri. Posso dirvi che è un giocatore di grande prospettiva, ha qualità per migliorare ancora e sarà il centravanti della Nazionale per tanti anni. Lui e Dybala sono sicuramente i due giovani più importanti del campionato, anche se la Serie A sta mettendo in mostra tanti giocatori importanti».
“IL GALLO” SAREBBE PRONTO PER LA JUVE?
«Belotti e Higuain non si possono far giocare insieme: è impossibile con due così. Con Mandzukic alla fine, in qualche modo, ci sono riuscito…. Ma Belotti e Higuain insieme, nemmeno con la colla! (ride, n.d.r.)».
IERI IMPORTANTI DIMOSTRAZIONI DI RISPETTO DA PARTE DEI BIANCONERI, NEL GIORNO DELLA COMMEMORAZIONE DI SUPERGA
«Deve essere così: il Derby è sempre un evento sportivo, importante, bello, di cui la città di Torino deve andare fiera. Perché sia così, i tifosi devono comportarsi in modo educato e rispettoso, andando allo Stadio e tifando per la propria squadra. Di fronte alle tragedie non ci sono né colori, né bandiere: serve unicamente grande rispetto».
LE SCELTE DI FORMAZIONE: QUALCHE CAMBIO IN VISTA?
«Non ho ancora scelto chi giocherà domani, deciderò oggi dopo l’allenamento. Abbiamo giocato mercoledì, in sei giorni abbiamo tre partite, e fortunatamente ho dei giocatori che mi permettono di cambiare, così come ho cambiato spesso negli ultimi due mesi. Davanti, senza Pjaca, non ho grande scelta… ma negli altri reparti ho sempre cambiato qualcosa. Vediamo come stanno i ragazzi, ma se ci sarà qualche cambio non pregiudicherà assolutamente la prestazione».
CON DUE CERTEZZE…
«Domani gioca Neto e riposa Buffon. Giocherà anche Bonucci».
IL PUNTO SU MARCHISIO
«Claudio difficilmente giocherà titolare domani, valuterò oggi pomeriggio ma a Monaco ha giocato una grande partita, di grande intensità, e sono molto contento. E’ cresciuto molto dal punto di vista fisico e mentale, non è ancora il giocatore che era prima dell’infortunio, ma ci è vicino: questo è un bene per lui, per la Juventus e per la Nazionale».
UN CAMPIONE CHE NON SMETTE MAI DI STUPIRE: GIGI BUFFON
«Tutto sta nella professionalità che uno ha. Per giocare a calcio serve tecnica, professionalità e grande spirito di sacrificio, cosa che purtroppo i giovani di oggi hanno poco. Per diventare campioni, oltre alle qualità tecnica, serve soprattutto una grande testa e grandi qualità morali».
UN PASSO ALLA VOLTA
«Per vincere lo Scudetto bisogna vincere domani e vedere cosa fa la Roma. Bisogna ancora raggiungere la finale di Champions, e se così fosse c’è ancora in mezzo la finale di Coppa Italia. Non è semplice arrivare in fondo: questi 20 giorni che passano da domani a fine stagione vanno vissuti con grande entusiasmo e col desiderio di arrivare fino in fondo, perché non tutti gli anni capitano queste cose e quando capitano bisogna vivere ogni momento come se fosse l’ultimo. Non bisogna pensare a cosa sarà alla fine, bisogna pensare a cosa sarà domani… E domani sarà il Torino. Facciamo un passo alla volta, pensare alla finale di Champions ci può mandare fuori giri: dobbiamo ancora conquistarci tutto, l’unica certezza al momento è la finale di Coppa Italia».
QUESTA JUVE HA RAGGIUNTO IL PROPRIO PICCO MASSIMO?
«Il picco massimo non si raggiunge mai, c’è sempre tempo e modo per migliorare. La squadra, tutto il gruppo a disposizione, è in buona condizione tecnica e fisica. A Monaco abbiamo fatto un ottimo risultato, nel ritorno possiamo fare ancora meglio dal punto di vista del gioco».
IN CASO DI SCUDETTO, CI SARA’ SPAZIO PER FESTEGGIARE?
«Quando e se – speriamo – ci sarà da festeggiare il campionato… Lo festeggeremo. Il riposo è importante quanto il lavoro. Lavori per raggiungere gli obiettivi, quando c’è da festeggiare si festeggia. Poi, però, bisogna spegnere l’interruttore e ricominciare a lavorare: questa è la forza di una grande squadra».
QUANDO SI PARLERA’ DI RINNOVO PER ALLEGRI?
«Mancano tre giorni alla semifinale di ritorno, non ha senso parlarne. Non era certo la priorità in questo periodo, un contratto ce l’ho e alla Juventus sto bene. Problemi non ce ne sono: ci incontreremo con la società quando sarà possibile».