La Juve fa il suo dovere contro il Bologna e viene premiata con la qualificazione alla Champions League. Al Dall’Ara i bianconeri giocano una delle migliori gare della stagione, chiudendola ampiamente già nel primo tempo, con le reti di Chiesa, Morata e Rabiot e arrotondando il punteggio ancora con lo spagnolo in avvio di ripresa. A quel punto non rimane che aspettare notizie dagli altri campi. E quelle che arrivano da Napoli, dove gli azzurri pareggiano con il Verona, valgono il quarto posto.
SUBITO CHIESA
Pirlo lascia Ronaldo in panchina, iniziando con Dybala e Morata davanti, Danilo in mezzo al campo al fianco di Rabiot e Chiesa e Kulusevsky sulle fasce e sono questi i protagonisti dei tre gol infilati dai bianconeri in 45 minuti. Il primo nasce dal lungo lancio di Danilo per Morata, che con il tacco libera Kulusevski. Lo svedese centra dal fondo per Rabiot, Skorupski devia la conclusione sulla traversa, Chiesa arriva per primo sul pallone e corregge in rete, dopo appena sei minuti di gioco.
MAGIA DI DYBALA, RADDOPPIA MORATA
Il Bologna già prima del gol si era mostrato aggressivo e cerca di ribadire le proprie intenzioni, esponendosi però alle verticalizzazioni dei bianconeri, efficaci soprattutto sulla destra con la velocità di Kulusevski. I rossoblu collezionano qualche cross e arrivano al tiro con Scouten, ma vengono costretti ad arretrare il baricentro dalla manovra della Juve, spesso innescata da Dybala, che arretra fino a centrocampo. L’argentino regala spettacolo già quando agisce da regista, ma quando si sposta dalle parti dell’area avversaria e ritrova la sua posizione è semplicemente devastante: alla mezz’ora ubriaca Scouten, attira su di sé Skorupski e lo supera con un pallonetto delizioso, piazzando il pallone sulla testa di Morata che deve solo appoggiare il raddoppio nella porta sguarnita.
TRIS DI RABIOT
Prima dell’intervallo c’è ancora da spellarsi le mani. Dybala torna ad impostare e serve in profondità Morata, lo spagnolo tocca di prima per Kulusevski che, ancora con un solo tocco, libera Rabiot davanti a Skorupski: sinistro piazzato a fil di palo e tre gol di vantaggio all’intervallo.
POKER DI MORATA
La ripresa inizia con Bonucci al posto di del Ligt, toccato duro nel primo tempo, e con il quarto gol dei bianconeri. Questa volta i protagonisti dell’azione sono Szczesny, con un lancio chilometrico, e Morata che, dopo un aggancio delizioso, spara in rete un diagonale sinistro toccato, ma non trattenuto da Skoruspki.
IL NAPOLI PAREGGIA, JUVE IN CHAMPIONS
Il Bologna è tramortito e la Juve insiste: Dybala, due volte, Chiesa e Morata arrivano al tiro nel giro di cinque minuti, quindi lo spagnolo va vicino alla tripletta, deviando sull’esterno della rete l’assist di Cuadrado. Pirlo cambia Chiellini e Chiesa con Arthur e McKennie, spostando Danilo sulla linea dei difensori, poi richiama Szczesny e Danilo e inserisce Pinsoglio e Bernardeschi. La partita a poco da dire, anche se il Bologna accorcia le distanze con Orsolini a cinque minuti dal termine e Dybala centra un legno dopo l’imbeccata di Cuadrado. Già da tempo l’attenzione è su altri campi: il Milan vince a Bergamo, il Napoli va in vantaggio, ma viene raggiunto dal Verona. La Juve chiude il campionato al quarto posto e, all’ultimo respiro, ottiene la qualificazione alla prossima Champions League. + 15
BOLOGNA-JUVENTUS 1-4
RETI: Chiesa 6′ pt, Morata 29′ pt, Rabiot 45′ pt, Morata 3′ st, Orsolini 40′ st
BOLOGNA
Skorupski; Tomiyasu, Soumaoro, Medel (12′ st Antov), De Silvestri (23′ st Faragò); Schouten, Svanberg (35′ st Baldursson); Vignato (13′ st Sansone), Skov Olsen (13′ st Olsen), Barrow; Palacio
A disposizione: Da Costa, Ravaglia, Mbaye, Poli, Urbanski, Juwara
Allenatore: Mihajlovic
JUVENTUS
Szczesny (23′ st Pinsoglio); Cuadrado, de Ligt (1′ st Bonucci), Chiellini (13′ st Arthur), Alex Sandro; Kulusevski, Danilo (23′ st Bernardeschi), Rabiot, Chiesa (13′ st McKennie); Dybala, Morata
A disposizione: Buffon, Demiral, Frabotta, Fagioli, Felix Correia, Ronaldo,
Allenatore: Pirlo
ARBITRO: Valeri
ASSISTENTI: Preti, Peretti
QUARTO UFFICIALE: Fabbri
VAR: Giacomelli, Di Vuolo
AMMONITI: 37′ pt Morata, 43′ pt Medel, 21′ st McKennie
La Juve vince a Bologna: è poker che vale la Champions
Poker Juventus per la Champions: i bianconeri, col brivido, grazie al suicidio interno col Verona, riescono a conquistare la massima competizione. La Juve torna in Coppa Campioni, battendo il Bologna e sfruttando il pari dei partenopei.
Partita tesa. I padroni di casa si presentano col 4-4-2 composto da Skorupski; Tomiyasu, Soumaoro, Medel, De Silvestri; Schouten, Svanberg, Vignato, Skov Olsen; Barrow, Palacio. A sorpresa, nella Juve, fuori per scelta tecnica Ronaldo: in campo Szczesny; Cuadrado, De Ligt, Chiellini, Alex Sandro; Kulusevski, Danilo, Rabiot, Chiesa; Dybala, Morata.
Si parte dopo il minuto di silenzio per le vittime della funivia di Stresa-Mottarone. La prima occasione è del Bologna con De Silvestri che va via sulla sinistra a Danilo e arriva a crossare dal fondo: Szczesny tocca e controlla in due tempi per evitare che il pallone arrivi agli avversari. Al 6′ la Juve va in vantaggio: azione sulla destra con Morata con Kulusevski che corssa per Rabiot che prende la traversa con Skorupski in uscita; sul rimbalzo Chiesa corregge in porta. 1 a 0 per i bianconeri. In almeno tre situazioni la Juve riesce ad arrivare sul fondo ma sbaglia l’ultimo passaggio in area. All’11 Svanberg cerca la conclusione volante su cross dalla trequarti di Tomiyasu ma gira altissimo.
Al 21′ punizione per il Bologna dalla trequarti: batte male Vignato, ma sull’azione prolungata che ne scaturisce Schouten tenta la botta da fuori ma controlla Szczesny. Sulla ripartenza Kulusevski prova l’affondo ma viene stoppato dalla difesa felsinea. Al 25′ azione manovrata dalla Juve con Cuadrado che lascia partire un cross insidioso respinto da Skorupski. Al 29′ la Juve raddoppia, grazie a una magia di Dybala che controlla sulla destra e ubriaca la difesa del Bologna, sgusciando via a Schouten e alzando il pallone sull’uscita del portiere: Morata sulla traiettoria tocca di testa per il 2 a 0, confermato dopo verifica Var. Il Bologna si fa rivedere al 32′ con Skov Olsen che tenta l’azione e tira dal vertice dell’area, trovando il corner.
Al 37′ ammonito Morata per un’entrata ruvida su Medel. Al 42′ pasticcio tra Szczesny e Danilo davanti alla porta, con uno scambio che finisce per regalare il corner ai padroni di casa. Al 44′ la Juve chiude virtualmente i giochi col 3 a 0 siglato da Rabiot: apre Dybala per Chiesa, che la spizza di tacco per Kulusevski che di prima libera la corsa del francese che davanti a Skorupski non sbaglia. Il primo tempo si chiude così.
La ripresa parte col brivido e un gol annullato a Palacio per fuorigioco, che poteva riaprire subito la partita. Al 47′ la Juve cala il poker con la doppietta di Morata: pregevole stop dello spagnolo sul filo del fuorigioco su un passaggio a tutto campo di Szczesny, s’invola verso Skorupski sul centro-sinistra e segna il quarto gol bianconero. All’inizio Valeri annulla ma arriva la convalida del Var. Al 51ì scambio Kulusevski-Chiesa, con quest’ultimo che si accentra e fa partire la conclusione a giro che finisce di poco a lato del secondo palo. Un minuto dopo ci prova Dybala con un’azione personale conclusa con un diagonale che si spegne sul fondo. Al 53′ Morata calcia a botta sicura ma viene stoppato da Soumaro. Al 56′ Vignato si libera al tiro da fuori area liberandosi dalla pressione di Danilo prima e Rabiot poi ma il tiro è centrale, controllato da Szczesny. Al 57′ cross di Cuadrado, dall’altra parte, ma Morata sbaglia tutto. Triplo cambio per Mihajlovic: Orsolini, Sansone e Antov per Vignato, Skov Olsen e Medel. Pirlo mette McKennie e Arthur per Chiellini e Chiesa. Al 60′ ammonito McKennie per una trattenuta su Orsolini: era diffidato. Altro cambio per la Juve: dentro Bernardeschi al posto di Pirlo, mentre Szczesny lascia il posto a Pinsoglio. Nel Bologna dentro Faragò al posto di De Silvestri.
Al 77′ cross dalla destra di Palacio, Bonucci libera in fallo laterale. Ancora un cambio per il Bologna: Baldursson al posto di Schouten. All’80’ annullato un gol a Kulusevski per fuorigioco.
All’85’ il Bologna accorcia con Orsolini: cross dalla destra di Palacio, Orsolini si fionda e calcia verso Pinsoglio anticipando Bonucci per l’1 a 4. Il Bologna sfiora il raddoppio con una gran botta da pochi metri dalla porta di Barrow, respinge Pinsoglio. Sull’azione successiva palo di Dybala.
PARTITABUS / Bologna-Juve 1-4: Il Quinto Quarto
La cucina povera romanesca cosiddetta del quinto quarto si basa sul ricavare piatti dagli scarti del maiale, ciò che non rientra nei quattro tagli nobili (anteriori e posteriori). Parliamo di fegatelli, zampe, il muso, la coda, le frattaglie. Gli scarti.
La Juve di questo sciagurato 2020/21 si prende in modo rocambolesco e forse immeritato l’ultima piazza nobile lasciando le frattaglie del quinto posto al Napoli, lo stesso Napoli che tese un trappolone a tutto il calcio italiano il 4 ottobre 2020, fregandosene di un protocollo firmato da tutte le società che doveva garantire a tutto il movimento sportivo di campare e portare a conclusione la prima stagione giocata interamente sotto COVID, quella più difficile di sempre, nel momento storico più complicato degli ultimi 70 anni.
Quando sei nel baratro a un passo dallo sprofondo e poi ti salvi in maniera del tutto insperata c’è solo una cosa da fare: festeggiare. Oppure gridare, correre, twittare “fiuuuuu”, cantare a squarciagola.
La follia di esultare per un quarto posto dovremo spiegarla forse un giorno, ripetercela cento volte per crederci. Una specie di 5 maggio differito, per il modo in cui è arrivato il risultato finale.
La Juve era in bilico tra il vivere e morire, tra proseguire e
ridimensionarsi, tra All e Nothing, tra una stagione deludente ed una
disastrosa: la sorte e Karel Davide Poborsky-Faraoni offrono in regalo
alla Vecchia Signora l’insperato posto nella coppa che conta e che offre
tutta un’altra prospettiva sulla prossima stagione.
Prossima
stagione che inizia inevitabilmente domattina, dal programmare quello
che accadrà da giugno in avanti: l’ultima settimana esaltante non deve
far dimenticare quello che si è visto nelle 35 precedenti.
Formazioni mai coerenti, quadra mai veramente trovata, un 11 titolare che non c’è mai stato, cambi tardivi, reparti slegati, squadre molto più deboli che hanno imbrigliato i bianconeri con una semplicità imbarazzante, trame offensive inesistenti e fase difensiva raccapricciante, solo per citare alcuni problemi emersi quest’anno in un continuo venire a galla di magagne.
No, non è stata una stagione positiva, non bastano poche partite giocate decentemente e un gran secondo tempo contro l’Atalanta per riabilitare troppi mesi di ambiguità tattica costellati da un cabaret di partite oscene gentilmente offerte agli avversari e a noi tifosi che ci siamo dovuti sorbire prestazioni strazianti da parte di una rosa che avrebbe dovuto conquistarsi l’accesso alla CL con almeno un mese di anticipo.
Passa agli
archivi anche questa stagione, strana rispetto alle precedenti,
inconsueta per mille motivi, per gli spalti vuoti, per le difficoltà
sportive e non solo. La Juve arrogante e arruffona la sfanga in maniera
che ha del miracoloso, si porta a casa 2 trofei nell’anno peggiore
dell’ultima decade (dato che dice molto su quanto bene ci abbia
abituato) e può guardare al futuro con speranza senza rinunciare agli
introiti fondamentali dell’Europa che conta.
Poteva andare peggio.
Forza Juve. Sempre.