Una Notte da Juve (vista dal Mestalla)

Alcuni flash da Valencia per l’esordio della Juventus di Cristiano Ronaldo in Champions.

– Il Mestalla è vecchio, e si nota facilmente. Ma la partita si vede bene e il clima è caldo ma decisamente civile. Tre ragazzi tifosi del Valencia davanti a noi cantano, gridano, si arrabbiano; alla fine ci danno la mano dicendo “ben giocata, complimenti“.

– Chiellini domina il primo tempo, Bonucci chiude bene nel secondo. Ieri bella sensazione di sicurezza da entrambi. Passati i primissimi minuti, Juve dominante in una trasferta europea medio-difficile come non vedevo da tempo. Tranquilla, sicura, saliva in modo armonico e metteva paura quasi sempre.

– Ecco, il lato negativo: impossibile sbagliare tanti gol del genere in Champions. La paghi cara nove volte su dieci. Al momento dell’espulsione di Ronaldo ho maledetto l’essere ancora 0-0.

Ronaldo molto bravo finché ha giocato. Poi quel rosso e il gelo su tutti noi bianconeri al Mestalla: il girone si fa infernale? Lui accuserà questa botta? Vedremo sessanta minuti nella nostra area? Macché!

– Bernardeschi, quanto sei cresciuto. In campo, come personalità, assist, rientri e giocate. Bravo davvero, Federico. Palla a Cancelo e sei tranquillo. Parte e ti porta avanti di cinquanta metri. Il rigore nasce così, ma ci sono altre mille giocate (deve evitare però di farle a ridosso della nostra area, non è il caso).

– Fuori Khedira, e poi Costa. Eccola, l’altra nota negativa: i due infortuni. Però quando ho visto entrare Costa ero felice.

– Pjanic non sempre centrale nel gioco come potrebbe e dovrebbe, ma grande su 2 rigori pesantissimi, che avrebbero potuto cambiare la stagione. Speriamo sia così, e l’abbiano cambiata in meglio

– E bravo Sczeszny, sicuro dall’inizio alla fine, bravo anche sul rigore per evitare un eventuale ultimo minuto sgradevole, per la differenza reti nel girone e perché era giusto così, che vincessimo 2-0.

 

Sì, si può vincere anche con un’ingiustizia arbitrale, anche giocando una vita in dieci. Tutti zitti e pedalare, noi dobbiamo reagire così.

Grazie ragazzi, anche per questo!

Il Maestro Massimo Zampini