«Il passaggio del turno è una grande soddisfazione per tutti: dirigenti, giocatori, allenatore e tifosi. Abbiamo la consapevolezza di aver meritato questa qualificazione, frutto della cultura del lavoro di tutta la società»: Giuseppe Marotta, CEO & General Manager Sport della Juventus, ha commentato così l’avanzamento in semifinale, oggi in occasione dell’assemblea della Lega di Serie A.
Il segreto della Juve?
«La società ha acquisito una forte mentalità internazionale, scegliendo giocatori che prima di arrivare a Torino erano stati capaci di vincere un Mondiale o la Champions. Loro hanno “contagiato” i colleghi ed ora c’è una mentalità forte e una qualità generale della rosa superiore al passato. Con l’avvento di Andrea Agnelli alla Presidenza, il nostro ciclo è cresciuto di anno in anno».
Quanto c’è di Allegri in questa qualificazione?
«L’allenatore ha tanti meriti: la società ha supportato la sua attività e lui ha plasmato la rosa, facendola diventare vincente. In tre anni, con lui abbiamo conquistato due qualificazioni alle semifinali di Champions. Ha avuto senza dubbio un ruolo importante. Il mister ha un contratto che scade nel 2018 e questo rapporto professionale ha portato giovamento a tutti. Non intravediamo motivi per interromperlo».
Contro il Barcellona, un ulteriore salto di qualità per Dybala?
«Dybala è un campione, ma il merito di questa qualificazione va a tutti i componenti della rosa, anche a chi ha giocato di meno. Quando lo abbiamo preso, Paulo era una promessa: ora è una realtà e ha ancora margini di miglioramento. All’inizio la nostra era stata una scelta criticata perché lo avevamo pagato molto, ma adesso credo che si sia rivelata più che azzeccata».
Un pensiero al sorteggio.
«Ogni avversaria ha dei pro e dei contro. Questa qualificazione sarà una grande impresa se alla fine riusciremo a salire sul trono dei vincitori. Ci sono ancora due ostacoli da superare e dobbiamo farlo. Prima, però, c’è la corsa allo Scudetto ed è necessario concentrarci su quella».