VIDEOTATTICA/ Juventus-Sassuolo 1-0

Di Francesco ha detto di essere rimasto quasi sorpreso dalla scelta di Allegri di schierare nuovamente la Juventus con il 352, una scelta che celerebbe anche rispetto per il Sassuolo, nonostante le assenze che costringono il tecnico a ridisegnare il tridente. La prima azione della partita identifica il piano partita iniziale bianconero: 442 in fase difensiva, zona centrale presidiata e gioco avversario costretto a convogliarsi sugli esterni dove scatta il pressing. A palla recuperata gli juventini son bravi a muovere la palla velocemente, giocano sul corto, cercano sempre l’uomo libero: è proprio quello che chiede Allegri.

 

Il Sassuolo è terza nella classifica delle squadre della Serie A per palloni recuperati nella metà campo offensiva e si trova nella stessa posizione per quanto riguarda i fuorigioco procurati; è la dimostrazione di un atteggiamento propositivo richiesto in fase di non possesso da parte di Di Francesco. La pressione organizzata emiliana ha messo in qualche frangente in difficoltà la Juventus: i tre difensori della Juventus sono fronteggiati dagli attaccanti, mentre anche i centrocampisti si trovano in situazione di parità numerica. In questa azione, il passaggio di Buffon costringe i suoi compagni a restare sullo stesso lato: la seconda palla, dopo lancio di Barzagli, è del Sassuolo bravo a effettuare una rapida manovra cogliendo la difesa, che era salita per accorciare il campo, non perfettamente schierata.

 

E poi c’è l’azione del gol. Bonucci, pressato, non perde la lucidità e gioca la palla in verticale per Cuadrado; quello che succede in seguito è tecnica e tattica individuale e collettiva: tacco di prima per Dybala chiedendo l’uno-due, giocata di prima dell’argentino, palla in avanti per saltare in velocità Acerbi, stop con ankle-breaker e palla ancora al compagno. Dybala si posiziona sempre fuori dal limite dell’area di rigore, mentre la stessa viene attaccata dall’altra punta e dal centrocampista del lato opposto in cui si è sviluppata l’azione; la difesa così si schiaccia a protezione della porta ed è portata naturalmente a “dimenticarsi” l’uomo in quella zona di campo: dovrebbero essere i centrocampisti a rientrare velocemente e contrastare il tiro, ma l’azione della Juventus è stata veloce ed eseguita tecnicamente quasi alla perfezione. Come la coordinazione semplicemente magistrale, da cavatappi, per tirare in porta.