Col suo gol su calcio di rigore a Siviglia, ha propiziato la rimonta bianconera, nella sfida che è valsa il primato nel Gruppo H e la qualificazione agli Ottavi di Champions League. Ora, Claudio Marchisio si candida ad essere uno dei protagonisti nel match contro la Dinamo Zagabria, in programma domani sera allo Stadium: «Sarà la prima sfida di quello che si preannuncia essere un mese davvero importante – spiega il Principino – abbiamo dovuto affrontare un’Atalanta che arrivava da un periodo molto positivo, mentre noi arrivavamo da una sconfitta. Abbiamo reagito molto bene, e ora sappiamo che dovremo dimostrare tanto, sia in campionato che in Coppa. In campionato dobbiamo mantenere i punti di vantaggio, o aumentarli, e poi abbiamo il primo trofeo stagionale, la Supercoppa italiana, che vogliamo assolutamente vincere. Dovremo essere molto concentrati per tutto il mese».
Con l’Atalanta, subito una reazione dopo il match di Genova.
«Quando arrivano sconfitte così, è normale porsi due domande. A Genova non è stata una sconfitta come quella contro il Milan: abbiamo proprio sbagliato l’approccio, e una squadra come la nostra non può permettersi di scendere in campo e giocare una partita del genere. In settimana abbiamo lavorato come si deve, e risposto subito sul campo. I giocatori che sono qui, che siano nuovi o che siano arrivati da tanti anni, sono abituati a vincere, e alla Juve la voglia di vincere c’è sempre».
La continuità e la condizione che ritornano.
«Sono felice per la continuità sempre maggiore che riesco ad avere giorno dopo giorno in allenamento. Sono consapevole di dover ancora lavorare, perché ci vorr à ancora un po’ di tempo per essere al 100% dal punto di vista della reattività e della condizione, ma sono soddisfatto di come stanno andando le cose. Appena ho ricominciato ad allenarmi con la squadra, era talmente tanta la voglia di tornare che non avevo paura di mettere la gamba in un contrasto o di muovermi con libertà. Aumentando i carichi di lavoro, e tornando a lavorare a pieno regime coi compagni, sono arrivati anche momenti caratterizzati da un po’ di stanchezza, ma so che, al rientro da un infortunio come il mio, è una cosa normale. Sono comunque contento: avere la possibilità di potermi allenare ogni giorno è la cosa più importante».
E dopo la Dinamo, gli Ottavi di finale.
«Io, come tutti i miei compagni, vorrei arrivare primo. Domani vogliamo vincere e mantenere il primato. Poi vedremo le posizioni degli altri gironi, e quali saranno gli avversari possibile. L’esperienza ci insegna che serve a poco fare calcoli: nella stagione in cui siamo arrivati in finale, la squadra che in teoria doveva essere più abbordabile, cioè il Monaco, è quella che ci ha messo più in difficoltà. A certi livelli, ogni partita può essere difficile, e quello che conta è arrivarci con la giusta condizione».