Terzo gol con la maglia della Juve, il dodicesimo su punizione da quando è approdato nel nostro campionato: che Miralem Pjanic fosse uno specialista dei calci piazzati si sapeva, ma la giocata con cui ha deciso la sfida con il Chievo è un gioiello purissimo, per la bellezza dell’esecuzione e per l’inestimabile valore.
«Mi sono procurato la punizione e l’ho messa dentro – commenta il bosniaco a fine partita – Avremmo potuto segnare anche qualche gol in più, ma sono contento per i tre punti, perché oggi era importante vincere. Possiamo ancora crescere, ma ci sono molti giocatori nuovi, come me, e dobbiamo imparare a conoscerci».
Miralem è salito in cattedra, punizione decisiva a parte, proprio nel momento più delicato della gara: «Non devo essere decisivo solo sui calci piazzati, voglio dare di più. Mi sto adattando ad un gioco nuove per me e anche se so che ci sono grandi aspettative, sono tranquillo. Oggi in campo con il 4-3-3? Il sistema non è importante – conclude Pjanic – conta la mentalità. Sappiamo di poter fare meglio e abbiamo il tempo per riuscirci».
Le condizioni di Barzagli
Andrea Barzagli è stato costretto a uscire al 5′ minuto della gara tra Chievo e Juventus in seguito alla lussazione della spalla sinistra.
Il difensore è stato subito trasportato in ospedale, dove la lussazione è stata ridotta ed è stato applicato un tutore immobilizzante.
Nei prossimi giorni Barzagli sarà sottoposto a ulteriori accertamenti
Sturaro: «Oggi era importante vincere»
Seconda partenza consecutiva da titolare, dopo il match di Champions League contro il Lione, con tanto di rete sfiorata nel finale: Stefano Sturaro non può che essere soddisfatto dopo la vittoria conquistata al Bentegodi contro il Chievo Verona. «Sarebbe stato bello segnare, Sorrentino ci ha messo la mano ma anche io ero un po’ stanco e non sono riuscito a calciare nel modo migliore. Ad ogni modo, l’importante era la vittoria della squadra. Siamo scesi in campo con la voglia di vincere e con la giusta detrminazione: era importante portare a casa i tre punti, e l’abbiamo fatto».
Una prestazione solida, con un pressing continuo a centrocampo e tanto “lavoro sporco”: «Questo è il mestiere: è ciò che mi chiede il mister, e io cerco sempre di farlo. Partita dopo partita, non posso che sentirmi meglio. Giocare mi dà benzina per andare avanti e cercare di fare sempre di più».
Una Juve che ha saputo cambiare a seconda delle occasioni di gioco, partita col 4-3-3 e di volta in volta adattata alle situazioni: «Si, abbiamo saputo cambiare nel corso del match, seguendo l’evoluzione della sfida. Stiamo crescendo, ed è importante continuare a giocare insieme per conoscerci di più e per imparare al meglio le nostre caratteristiche, affinando movimenti e geometrie. Stiamo lavorando per trovare il nostro equilibrio, ma le qualità della Juve non si discutono».